30/11/2006
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Contro la mafia: incontro con Giovanni Impastato
Legalitą
un invito dal gruppo AGESCI Terni 9 e dal Clan Puez 85 in collaborazione col circolo Primomaggio
Contro la mafia: incontro con Giovanni Impastato
Terni 15 dicembre 2006 ore 21 Parrocchia Immacolata Concezione (via Narni zona Polymer)
Gabriele De Veris
Fonte: Alessandra Tarquini - 30 novembre 2006
30 novembre 2006
INCONTRO CON GIOVANNI IMPASTATO
Fratello di Peppino Impastato
Vicepresidente del Centro Siciliano di documentazione Peppino Impastato
Membro di Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le Mafie
"Peppino nasce in Sicilia, a Cinisi nel gennaio 1948. Bambino curioso che non gradiva il silenzio opposto alle sue domande, al suo sforzo di capire, nel 1968 si ribella come tanti giovani al padre. Ma in Sicilia la ribellione diventa sfida allo statuto della mafia. Quando si batte insieme ai contadini che si oppongono all'esproprio delle loro terre per ampliare l'areoporto Peppino conosce le prime sconfitte ma scopre l'orgoglio di una vocazione. Dopo varie esperienze fonda "Radio aut" che infrange il tabł dell'omertą e con l'arma del ridicolo distrugge il clima riverenziale attorno alla mafia.Tano Badalamenti diventa Tano Seduto e Cinisi č Mafiopoli. Il clima per lui si fa pesante: il padre cerca di farlo tacere, madre e fratrello sono solidali con lui. Quando arriva il Settantasette, mentre c'č chi si rifugia nel privato, lui si presenta alle elezioni comunali. Due giorni prima del voto lo fanno saltare in aria sui binari della ferrovia con sei chili di tritolo. La morte coincide con il ritrovamento a Roma del corpo di Aldo Moro, viene rubricata come "incidente sul lavoro" poi, dopo che gli amici mettono a disposizione degli inquirenti molti indizi dell'esecuzione diventa addirittura "suicidio". Solo vent'anni dopo la Procura di Palermo rinvierą a giudizio Tano Badalamenti come mandante dell'assassinio. Nel 1998 presso la Commissione parlamentare antimafia si č costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 dicembre 2000 č stata approvata una relazione sulle responsabilitą di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini. Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti č stato condannato all'ergastolo."
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