05/02/2007
IL MESSAGGERO
Bastia, dossier della Caritas sulla situazione degli immigrati
BASTIA – Dopo la nascita della Consulta degli Stranieri, arriva il dossier della Caritas, per una disamina sulla situazione non soltanto demografica ma anche relativa alle problematiche degli extracomunitari. Temi sviluppati in un incontro promosso dalla stessa Caritas, dal Gruppo Culturale della Parrocchia di San Michele Arcangelo e dal Circolo Primo Maggio. I dati definiscono una presenza di immigrati regolari sul territorio bastiolo pari a 1.386 unità, con una percentuale del 6,8% della popolazione e una media che si pone al di sopra di quella nazionale. La comunità più numerosa è sempre quella degli albanesi (436), seguita da quella rumena (230) e dalla marocchina.
«La maggior parte delle presenze – annota Luigino Ciotti, del Circolo Primo Maggio – è dovuta da immigrati dai paesi dell’est e non da nord africani come spesso si crede. Si tratta di cittadini che in tanti casi sono di religione cristiana e per i quali l’integrazione dovrebbe presentare meno problemi del dovuto. L’altro dato è quello relativo al numero di donne (744) in percentuale maggiore rispetto agli uomini, anche se poi tra gli eletti nella Consulta promossa dal Comune queste proporzioni (9 uomini e 4 donne) non vengono rispettate». Le nazionalità presenti a Bastia sono ben 52. Gli stranieri intervenuti alla presentazione del dossier hanno espresso le difficoltà di inserimento nel nostro tessuto sociale. «Il nostro – dice il parroco don Francesco Fongo – è un cammino iniziato già da qualche anno. I primi risultati si vedono, ma è nostra intenzione proseguire su questo percorso di integrazione ampliando non solo la sfera degli interventi, ma anche quella dei soggetti della società civile».
Adriano Cioci
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