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dicono di noi
06/01/2007
IL GIORNALE DELL'UMBRIA

«Ma che mondo è questo», confronto su tematiche concrete
Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Luigino Ciotti alla lettera di Francesco Fratellini da noi pubblicata nei giorni scorsi.

Caro Francesco,
grazie degli auguri e degli attestati di stima (che sono reciproci), ma penso che non venendo alla presentazione del libro “Ma che mondo è questo” con padre Alex Zanotelli a Bastia Umbria hai perso qualcosa e tu hai dimostra- to di vedere il mondo con le lenti dell’ideologia. Una sala gremitissima, con persone provenienti da tutta l’Umbria (Spoleto, Umbertide, Perugia, Foligno, Gubbio, Magione, Trevi, Montone, Assisi, Deruta, Castiglione del Lago ), e attentissima dimostra il valore dell’iniziativa che è stato un evento e come tale è stato ripreso totalmente in audiovideo da Radio Radicale e quindi puoi rivederlo sul loro ed il nostro sito. Si è parlato di cose concrete, il problema dell’acqua e la sua privatizzazione, quello dei rifiuti, della camorra e della criminalità, quello delle povertà e delle profonde ingiustizie sociali e anche di errori della Chiesa.
Come vedi c’entra poco l’ideologia, il quadro politico, le alleanze politiche e tutte quelle cose che interessano poco a quella società civile per cui operiamo e che vogliamo far crescere, pesare e contare.
D’altro canto la persona di Alex Zanotelli, per la sua storia di uomo e missionario e la straordinarietà del soggetto, che ci ha onorato a presentare il libro, così come l’impegno, la cultura e le scelte umane e politiche delle 16 persone intervistate del nostro libro comunicano un'altra idea della politica di quella di cui tu ci accusi.
Due cose rispetto alla tua vis polemica le vorrei riprendere:
1) c’è una certa differenza tra le orge di cui parli tu e “il desiderio di baldoria e la voglia di leggerezza” di cui parlava, per altro la giornalista;
2) non mi pare che, se c’è colpa, a non parlare dei problemi cinesi sia solo Bertinotti visto che Bush e Berlusconi, che hanno la sindrome del comunismo, non solo non hanno detto niente, ma in Cina sono andati a promuovere affari e non solo per gli altri.

Cordialmente

LUIGINO CIOTTI
(Presidente del circolo culturale “Primomaggio”)