04/11/2006
TERRENOSTRE
"NOI SIAMO LA NOSTRA STORIA"
C’è un quadro di Cezanne che rappresenta una finestra aperta, spalancata su un alba di fiori e colori. Una finestra aperta sul mondo ci sembra il paragone giusto per definire quello che propone e si propone di fare il circolo culturale “primomaggio”. Un circolo nato dall’iniziativa di un gruppo di amici uniti dall’idea di voler creare momenti di dibattito e confronto sulle questioni più varie: dai problemi del Terzo Mondo alle riflessioni su comunismo e movimento operaio, da quelle del volontariato a quelle del drammatico rapporto tra Nord e Sud e del mondo. Iniziative e incontri culturali sono stati gli ingredienti che hanno animato la vita del circolo, oltre a mostre, concerti, pubblicazioni e recital, in un crescendo sempre più intenso dall’anno della sua nascita, il 1991, ad oggi. Attraverso una rivista si è stati invitati a riflettere, attraverso un serie di incontri si è stati portati nel vivo delle questioni più scottanti del mondo di oggi. Tra queste: le iniziative diplomatiche di Padre Benjamin, per scongiurare la guerra in Iraq, o le testimonianze dirette di chi ha fatto del Terzo mondo la propria casa. Padre Alex Zanotelli, Gianni Minà, Riccardo Petrella, Alberto Granado, Aleida Guevara, e tanti altri, sono i nomi di chi, in questi anni, è stato chiamato a portare a Bastia la propria esperienza, a raccontare di sé per far capire ciò che accade nel mondo. Sono state persone che avevano uno spessore internazionale, persone che avevano qualcosa da dire per dare il proprio contributo al di là del partito. Si può essere o meno d’accordo con le idee, con l’ipotesi di “uomo Nuovo” che c’è dietro a quella gente che parla, ma non si può rimanere indifferenti alla grande energia che muove chi organizza gli incontri. E’ gente che si muove nel tentativo di uscire da questa specie di sonno epocale in cui ci vogliamo far cullare nel nostro “splendido e splendente” primo mondo, che annichilisce la domanda del desiderio perché troppo scomoda, e ci anestetizza con la promessa di una falsa felicità. Nel corso degli anni le iniziative si sono caricate sempre più di una valenza sociale, oltre che politica, e dalle questioni interne, nel tentativo di riflettere attraverso un’inchiesta, sul lavoro di fabbrica, si è passati alle questioni internazionali, e, in anticipo sui tempi, si è discusso sulla percezione del meccanismo di globalizzazione ormai in atto. Tutto questo senza perdere di vista le caratteristiche della nostra terra, intrisa di un cristianesimo francescano che, a volte confusamente, altre in modo più deciso, si propone di non perdere di vista ciò che è buono e giusto. L’attenzione ai nostri fratelli più poveri è ciò che ha nutrito il Progetto di Cooperazione per la Solidarietà Internazionale, in particolare in Nicaragua, ma le questioni riguardavano anche quel che succede a Cuba e nel resto dell’America Latina, per mettere in luce le condizioni di queste terre, considerate “el patio tresero”, il cortile di casa della ricca America, e si potesse così riflettere sui diritti umani. “Di fronte a ciò che accadeva ci interessava una sollecitazione rispetto a un mondo occidentale che sembrava insonnolito, perciò ci si augurava di risvegliare quel che sembrava un punto morto”, ci dice Luigino Ciotti, che del circolo è l’anima vitale, e che insieme ad altri ha voluto e portato avanti le tante iniziative proposte e da proporre. L’ultimo nato in arco di tempo è un sito internet che informa, aggiorna e rende visibili le cose fatte e da fare. Per i prossimi mesi gli appuntamenti sono tanti e tanto vari. Dal recital su Pablo Neruda, che si terrà il 13 ottobre a Bastia, alla mostra fotografica sulle iniziative del circolo “Noi siamo la nostra storia”, che si terrà ad Assisi, presso la galleria Le Logge dal 22 ottobre prossimo, all’incontro con la scrittrice cubana Celia Hart, il 24 ottobre a Bastia, fino alla presentazione del libro “Sorelle nel dolore” sull’infibulazione delle donne in Somalia. Di importante rilievo ci sembrava la presentazione all’interno della prossima edizione di Umbria Libri, di un libro che propone l’intervista a 16 personaggi che sono intervenuti agli incontri organizzati dal “primomaggio”, e pubblicato su scala nazionale, segno della risonanza che ha ormai acquisito il Circolo.
Maurizia Berardi
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