22/12/2020
vivere assisi
Gli auguri del Circolo Culturale primomaggio
Anche questo anno gli auguri sono con un acquerello del maestro Claudio Fronza, che vive ad Assisi: una finestra/luce a San Damiano come speranza dopo un anno buio.
Il 2020 sta finalmente per finire.
Annus horribilis che ha devastato la vita di miliardi di persone e portato via quella di 1.650.348 (al 18 dicembre) e penso che dovremmo vestirci tutti di rosso come in Cina, dove questo colore è di buon auspicio.
Il negazionista Trump ha pagato perdendo la presidenza degli Stati Uniti d'America, altri suoi compari come Bolsonaro in Brasile si sono indeboliti, ma la verità è che au mentano vistosamente i poveri in tutto il mondo, mentre pochi ricchi diventano sempre più ricchi.
La crisi generata dalla pandemia poteva essere un'occasione per modificare paradigmi, mettere in discussione il modello di sviluppo capitalistico, il liberismo, comportamenti di responsabilità collettiva, ma - dopo alcuni segnali positivi iniziali - ha visto prevalere gli individualismi personali e di categoria, la tutela singola, il guardare se stessi e le proprie attività senza alcun tentativo di avere una visione complessiva e creare e pretendere strumenti di difesa collettiva, pratiche di solidarietà e mutuo soccorso. Terminata la fase dei concerti e dei canti da balconi e tetti, dello slogan "Andrà tutto bene!", ci si limita a chiedere solo soldi allo stato "tanti e subito", incentivi per la propria categoria e nulla più.
Un governo debole e litigioso, che vorrebbe accontentare tutti anche quando non si può, che si inventa zone di tutti i colori, che complica anche le cose più semplici, che prova a spartirsi le risorse del Recovery Fund, che graveranno sulle spalle delle giovani generazioni, con un'opposizione di destra populista e sloganistica che grida la propria rabbia impotente sono il biglietto da visita che ci accompagna in Italia verso il nuovo anno.
"Mala tempora currunt" anche se dall'America Latina viene qualche segnale d'inversione di tendenza con quanto successo in Bolivia, Cile e non solo, insufficienti però, per ora, a cambiare qualcosa su scala globale.
Il Covid-19 è partito dalla Cina, ma ora si diffonde veloce in Europa e America dove le leggi della vigente economia prevalgono sul valore della sanità pubblica, noi non siamo nemmeno in grado di imitare la Merkel con il suo lockdown duro.
Non ne abbiamo capito la necessità, pensando ancora di essere un modello per il mondo intero, come abbiamo cercato di far credere nei mesi passati.
Tramortiti dal coronavirus, sono sparite lotte e mob ilitazioni, la quotidianità ha avuto il sopravvento sulla prospettiva e, smentendo Rino Gaetano, "il cielo non è sempre più blu".
Come circolo culturale "primomaggio", non avendo potuto fare iniziative pubbliche tranne una in presenza e una on-line, oltre a continuare l'attività della newsletter, del sito e del profilo fb, ci siamo dedicati alla ricerca e abbiamo prodotto due libri. Il primo è I Campi di Tullio. La storia di un Internato Militare Italiano di Dino Renato Nardelli e Luigino Ciotti, uscito a fine ottobre, e il secondo è Noi siamo la nostra storia a cura di Luigino Ciotti, Giulia Silvestrini, Francesca Vignoli, con le locandine e i manifesti dal 1991 al 2006, appena uscito.
Chi è interessato può telefonare al 3460134774
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Un uomo può morire, le nazioni possono sorgere e cadere. Ma un'idea sopravvive.
John Fitzgerald Kennedy
Tanti cari auguri a tutti voi, alle vostre famiglie, alle vostre associazioni.
Luigino Ciotti - presidente circolo culturale "primomaggio"
https://www.vivereassisi.it/articolo/media/?id=875165&media=618880
Luigino Ciotti
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