10/03/2016
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Massimiliano Castellani torna in Umbria per presentare il suo "SLA, il male oscuro del pallone"
Ci sono domande che ruotano attorno al calcio a cui appare quanto mai difficile dare delle risposte. O, sarebbe meglio dire, dubbi che l'ipocrisia di questo mondo del pallone vuole che rimangano tali. Meglio rimanere nell'incertezza, piuttosto che dare delle colpe. Una consapevolezza con la quale più volte, chi segue il calcio, si trova a doversi confrontare. E non stiamo parlando di rigori dati e non dati o di millimetri che possono caratterizzare un fuorigioco e cambiare la storia di una partita. Si tratta di ben altro. Ad esempio... come mai il numero dei malati di SLA nel calcio italiano è di 5-6 volte superiore alla media universale? Ed ancora, perché, dati alla mano, si parla di morbo del pallone, scientificamente noto come morbo di Gehrig? Sono domande alle quale da anni cerca di dare risposte uno dei giornalisti umbri culturalmente più brillanti ed affascinante nel proprio modo di raccontare, che risponde al nome di Massimiliano Castellani, uno spoletino oggi al quotidiano Avvenire. Ne parla infatti nel suo ultimo libro “SLA, il male oscuro del pallone” (Goal Book Edizioni), che verrà presentato domani, venerdì 11 marzo, alle ore 21, a Santa Maria degli Angeli, nella sala Pro Loco del Palazzetto mediceo. Insieme a Castellani ci saranno Lamberto Boranga, calciatore e medico sportivo, Leonardo Cenci, mental coach e presidente di Avanti tutta onlus, Fortunato Bianconi, presidente Aisla Umbria e Luigino Ciotti nella veste di presidente del circolo culturale 'Primomaggio'. Come si legge nella presentazione, si tratta di “un libro che vuole essere un atto d’accusa verso il mondo del calcio che, sotto le panchine e negli spogliatoi, ha arsenali di farmaci dopanti, e che, in nome del business, non solo ha compromesso generazioni di calciatori passate ma comprometterà anche quelle future, visto che il 56% dei medicinali somministrati ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni sono privi di autorizzazione medica”. Storie mai raccontate, alle quali Massimiliano Castellani dà una voce e un volto sperando in una soluzione che ponga fine al silenzio sulla piaga più grave del pallone italiano. Dello stesso autore abbiamo già apprezzato in passato “Palla avvelenata. Morti misteriose doping e sospetti nel calcio italiano” (Bradipolibri) e “Continuano a pensare in piedi” (Sugarco).
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Antonello Menconi
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