31/03/2006
IL RUBINO
Ciotti incontra il presidente brasiliano Lula
LE RELAZIONI DIPLOMATICHE DEI NOSTRI CONCITTADINI Le esperienze più emozionanti sono quelle nei centri di “frontiera”
A metà febbraio Luigino Ciotti ha incontrato il presidente del Brasile Lula. Un incontro di venti minuti, avvenuto nella residenza di Brasilia.
Ciotti ha parlato della sua attività di “messaggero di pace”, svolta
non soltanto a livello personale ma anche come referente del Circolo “Primomaggio”. “Con lui – dice Ciotti – abbiamo pure
scherzato e scambiato qualche battuta.
I sondaggi intorno alle prossime elezioni presidenziali di ottobre lo danno in vantaggio di 10 punti grazie ad alcune scelte in direzione degli aumenti dei salari minimi, defiscalizzazione in edilizia che
ha permesso investimenti e incremento di occupazione, assistenza alle famiglie povere ed un nuovo progetto di protezione della foresta
amazzonica”.
A San Paolo Ciotti ha incontrato Frei Betto che sta attualmente lanciando il suo 56mo libro, intitolato “A mosca azul”, una sorta di
critica nei confronti del potere. Frei Betto ha risposto ad un’intervista che troverà spazio nel volume in preparazione dallo stesso Circolo “Primomaggio” e che conterrà una quindicina di interventi tra i quali quelli di Minà, P.Zanotelli, Agnoletto, Alberto
Granado, Heidi Gaggio e don Ciotti. “A San Paolo – continua
Ciotti – ho incontrato P. Julio Lancellotti, prete molto noto in Brasile per il suo impegno sociale e civile, ho visitato Casa
Vida, una struttura per bambini malati di Aids, ed il Centro San
Martino, costruito sotto un cavalcavia, dove trovano accoglienza barboni, tossici e senza tetto”.
“L’itinerario in Amazzonia continua Ciotti - è stato il più emozionante, a partire daManaus, ove nel convento di San Sebastian operano due cappuccini, fra cui P.Mario Monacelli di Grello di Gualdo
Tadino, compagno di studi del sindaco di Bastia Francesco Lombardi.
A Tatabinga ho incontrato il vescovo Alcimar Caldas Magalhaes che ha
studiato ad Assisi e Perugia, P. Benigno Falchi di Grutti di San
Terenziano che è il più vecchio missionario cappuccino (da 42 anni vive in Amazzonia) e P. Bianco Epis che mi ha fatto conoscere alcuni lebbrosi ed una bambina abbandonata che presto verrà adottata da una famiglia umbra”.
Adriano Cioci
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