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presentazione libro
21 novembre 2008
"La banca dei ricchi"
di Luca Manes e Antonio Tricarico ed. Altreconomia
con: Elena Gerebizza,
Campagna per la Riforma della Banca Mondiale
presentazione: Luigino Ciotti, presidente circolo Primomaggio
a seguire ore 20.15 Cena di raccolta fondi per i bambini di suor Letizia - Child Welfare Society of Kenya
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Perugia, CVA di Montebello
In collaborazione con Umbria Equosolidale
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Il fallimento della Banca mondiale è sotto gli occhi di tutti: nonostante uno staff di 7mila persone e 4mila consulenti
e un budget di 30 miliardi di dollari all'anno, le politiche della World Bank non sono riuscite a sconfiggere la povertà,
l'obiettivo con cui l'istituzione era stata creata alla fine della Seconda guerra mondiale.
La Banca dei ricchi è il libro che racconta questo fallimento, passando in rassegna numerosi progetti realizzati dalla
World Bank: dall'Asia all'Africa, dall'America latina all'Europa orientale. Le 538 dighe in 92 Paesi, ad esempio: costate
(fino al 2000) 75 miliardi di dollari, hanno provocato l'inondazione di milioni di ettari di terre e lo sfollamento di
oltre 10 milioni di persone, pari a un sesto della popolazione italiana.
La corruzione è uno dei problemi maggiori legati all'azione della Banca: negli ultimi 60 anni, i progetti della World
Bank hanno mosso oltre 100 miliardi di dollari in tangenti, e la corruzione ha portato -nel 2007- alle dimissioni del
presidente Paul Wolfowitz.
Ancora oggi, nonostante le critiche giunte dalla società civile e da commissioni indipendenti volute dalla stessa
World Bank, i veri beneficiari dei finanziamenti sono le imprese private dei Paesi del Nord del mondo.
E anche i prossimi Annual Meetings tra Banca mondiale e Fondo monetario internazionale, gli incontri durante i quali
le due istituzioni decidono le proprie strategie, in programma a Washington il prossimo 13 ottobre, non segneranno
un cambiamento di rotta.
È per questo che la "banca dei ricchi" è anche la "banca delle vittime", come scrive nel libro Susan George, l'economista
franco-americana che coordina il Transnational Institute di Amsterdam: "È giunto il momento di denunciare
con fermezza le cecità e l'arroganza dell'istituzione che, insieme al gemello Fondo monetario internazionale, più di
ogni altra ha contribuito a distruggere le vite dei poveri. Questo libro -conclude la George- rappresenta una guida
vitale per la comprensione e l'azione".
Shikamoo: "Sono ai tuoi piedi": i bambini allungano le loro manine sul capo degli adulti, che si devono chinare, e salutano 'Shikamoo', che significa 'sono ai tuoi piedi'. Shikamoo, quindi, come segno di umanizzazione dal basso, del farsi piccoli con i piccoli. È l'esperienza vissuta nella missione Childwelfare in Embu, dove i bambini con pochi mesi di vita trovano affetto, calore e la sicurezza di un focolare domestico. I bambini rimangono ospiti della Childwelfare generalmente fino all'ingresso nella scuola elementare. Se le condizioni lo permettono, sono reinseriti in famiglia o affidati ad altre istituzioni, in grado di seguire la loro crescita fisica, psicologica e morale. Anche in questa missione è stata aperta una scuola tecnica di cucito per le giovani, offrendo loro una possibilità in più di riuscita nella vita. Shikamoo è, quindi, lo stupore e la meraviglia dei bambini, dei semplici, che ci fa avvicinare agli altri con riconoscenza, ricevendo e dando grazia, prima ancora di cose materiali.
Che cos'è la Child Welfare Society
La Child Welfare Society of Kenya è un'organizzazione non governativa nata all'inizio del 1955. Gli obiettivi di questa società sono aiutare i bambini nelle loro stesse famiglie, rafforzando e migliorando le loro condizioni, evitando così il dissolvimento del nucleo familiare; affidare la responsabilità della crescita dei bambini senza famiglia a persone che sono in grado di prendersi cura di loro fino all'età matura; organizzare e seguire le famiglie che si offrono per l'affido e l'adozione dei bambini abbandonati ed infine provvedere ad una solida e corretta protezione per i bambini che si trovano in particolare necessità, accogliendoli alla Child Welfare. L'istituto di Embu fu costruito nel 1962 e, attualmente, può ospitare più di 50 bambini dall'età di 6 mesi fino ai 7/8 anni. Qui vengono accolti bambini orfani, denutriti e abbandonati e all'interno vi è anche la Scuola Materna, la scuola di taglio e cucito e di maglieria, nonché un centro di acconciature per le famiglie della città. Attualmente la Child Welfare è guidata e sostenuta dalla Congregazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore di Città di Castello (PG), presenti in Kenya dal 1980. La Diocesi di Embu accoglie ed appoggia l'istituzione.
Destinazione dei contributi:
Le faccine sorridenti dei piccoli ospiti del centro sono il segno dell'amore e della dedizione delle Suore-mamme, che ogni giorno provvedono ai loro bisogni, dando loro una casa, cibo e tanto affetto. Grazie a loro, infatti, le tante offerte che provengono dall'Italia si trasformano in aiuto concreto e vengono utilizzate per far fronte alle spese mediche per i piccoli, per il mantenimento della Scuola Materna e per l'acquisto del cibo, dei pannolini e delle medicine, nonché per garantire uno stipendio alle persone che lavorano all'interno del centro e che riescono, così, a sostenere le loro famiglie.
Per chi volesse approfondire:
www.forithanga.org
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