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incontro
14 dicembre 2006 - h. 21.00
Incontro con Giovanni Impastato
partecipano Giuseppe Alagna Ass."Peppino Impastato" Luigino Ciotti presidente circolo primomaggio.
Proiezione de "La primavera della giustizia" di Fausto Pellegrini
Santa Maria degli Angeli - Libreria Zoe, via Diaz
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Peppino nasce in Sicilia, a Cinisi nel gennaio 1948. Bambino curioso che non gradiva il silenzio
opposto alle sue domande, al suo sforzo di capire, nel 1968 si ribella come tanti giovani al padre.
Ma in Sicilia la ribellione diventa sfida allo statuto della mafia.
Quando si batte insieme ai contadini che si oppongono all'esproprio delle loro terre per ampliare l'areoporto Peppino conosce le prime sconfitte ma scopre l'orgoglio di una vocazione. Dopo varie esperienze fonda "Radio aut" che infrange il tabù dell'omertà e con l'arma del ridicolo distrugge il clima riverenziale attorno alla mafia.Tano Badalamenti diventa Tano Seduto e Cinisi è Mafiopoli. Il clima per lui si fa pesante: il padre cerca di farlo tacere, madre e fratrello sono solidali con lui.
Quando arriva il Settantasette, mentre c'è chi si rifugia nel privato, lui si presenta alle elezioni comunali. Due giorni prima del voto lo fanno saltare in aria sui binari della ferrovia con sei chili di tritolo. La morte coincide con il ritrovamento a Roma del corpo di Aldo Moro, viene rubricata come "incidente sul lavoro" poi, dopo che gli amici mettono a disposizione degli inquirenti molti indizi dell'esecuzione diventa addirittura "suicidio". Solo vent'anni dopo la Procura di Palermo rinvierà a
giudizio Tano Badalamenti come mandante dell'assassinio.
Nel 1998 presso la Commissione parlamentare antimafia si è costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 dicembre 2000 è stata
approvata una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini.
Il 5 marzo 2001 la Corte d’assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L’11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all’ergastolo.
La primavera della giustizia di Fausto Pellegrini - 2005
Il lungo viaggio di Libera: 10 anni di memoria e di impegno contro la criminalità organizzata e la corruzione, per riaffermare la cultura della legalità, della giustizia, del diritto al lavoro, della solidarietà. Le attività di informazione e di formazione nelle scuole, nelle realtà di base e nelle associazioni sul territorio. Anno dopo anno l’appuntamento per non dimenticare le centinaia e centinaia di vittime, assistere i loro familiari, rivendicare una più efficace presenza e azione dello Stato, applicare la legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie.
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