Il recente viaggio di Luigino Ciotti, presidente del Circolo Culturale Primomaggio di Bastia, ha avuto come meta il Niger. In questo paese, infatti, si è dato vita al progetto in Niger, “ABBANAI - dare a chi è senza - Un futuro per il popolo Wadabè".
Il piano di cooperazione è frutto della collaborazione tra il Circolo stesso e l’Associazione Assolint, la Cooperativa sociale Asad, il Comune di Perugia e il partner estero Kaouritel, che è un’associazione umanitaria con sede a Niamey, capitale del Niger. Il progetto ha come obiettivo l’acquisto di animali, dromedari, capre, asini, per i Wadabè, piccolo popolo di pastori nomadi a cui, a causa dei cambiamenti climatici, sono morte le mandrie di bovini. "Oltre a portare in Niger personali) medicinali e caramelle per i bambini - racconta Ciotti - abbiamo consegnato una somma in danaro.
Terminata la stagione delle piogge, i soldi saranno utilizzati, da una commissione fatta da Dere Bermo, Ali Nono e Lemou Jima, per acquistare gli animali ad un prezzo più vantaggioso. Durante il nostro viaggio abbiamo illustrato pubblicamente i progetti nel corso di due assemblee di villaggio svolte ad Ajangafa e Tèkinewan. La missione in Niger ha inoltre permesso di verificare l'esistenza del pozzo e della piccola scuola già realizzata in fasi successive del progetto, che ha preso il via nel 2005 e che ci ha dato modo di ospitare in Umbria Ortoudo Bermo, rappresentante dei Wadabè, eletto due anni fa membro dell'assemblea nazionale del Niger". Lo stesso Bermo è in questi giorni a perugia, fino al 24 dicembre, presso il Mercatino di Natale della Rocca Paolina, dove con un banchetto vende monili d'argento artigianali, realizzati da Tuareg e Wadabe.
Il secondo progetto in Etiopia, “Umbria for water” è “Promuovere e rafforzare l’accesso all’acqua potabile per 24.000 abitanti della Woreda di Siraro (Etiopia)”, è in collaborazione con la Lvia, una Ong piemontese, e il comune di Campello sul Clitunno.
I due progetti hanno ricevuto un contributo da parte della Regione Umbria (il primo di 12.057,50 euro, l’altro, in Etiopia, di 6.311,90 euro.
Inutile dire che questi progetti - conclude Ciotti - non si sono concretizzati per caso, ma sono il frutto dei nostri valori e delle nostre scelte, oltre a relazioni internazionali che da sempre teniamo con associazioni e gruppi di vari paesi del mondo.