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02/02/2001
LA VOCE

Film / I cento passi al Cinema Esperia di Bastia Umbra
La storia di Peppino Impastato ucciso a trent' anni dalla mafia

Il Circolo culturale Primomaggio di Bastia Umbra, mercoledì 24 gennaio ha proposto la visione del film "I cento passi" al Cinema Esperia. Il film descrive la storia di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia quando aveva trent'anni, l'8 maggio 1978. Peppino paga con la vita l'opposizione alla mafia, mafia che a casa sua non è mai nominata, anche se lo zio Cesare viene fatto saltare in aria in un'imboscata e il padre Luigi viene ucciso da un'auto pirata. Il padre cerca con ogni mezzo di fermare il figlio nella sua lotta alla mafia, lo caccia di casa, ricorre alle botte ma alla fine è disposto a difenderlo anche contro il potente zio Tano (dice "dovrà passare sul mio corpo"). I cento passi, li compiono Peppino e il fratello più piccolo Giovanni, partendo da casa loro per arrivare a quella dello zio Tano, di fronte alla quale a piena voce Peppino esprime i suoi pensieri contro i mafiosi. Il comunista Cesare Venuti avvia Peppino alla politica ma, Peppino insofferente delle direttive del partito, si sposta più a sinistra e pubblica un foglio dove esprime chiaramente il suo giudizio sulla mafia. Partecipa con i contadini alle manifestazioni per opporsi ai lavori di ampliamento dell'aeroporto di Palermo Punta Raisi, organizza serate cineforum ed approda all'apertura di Radio Aut. Ricorrendo all'ironia sui personaggi mafiosi e i loro comportamenti, esprime la sua passione civile che si contrappone alla mafia non con "la guerra che uccide" ma con le parole che devono risvegliare le coscienze. Dalla stessa Radio Aut l'amico Salvo annuncerà la morte di Peppino. Al suo funerale si stringono attorno ai familiari 1500 persone e la mamma Felicia, donna silenziosa e forte, ha il coraggio di dire "non voglio vendette". Alle successive elezioni comunali, Peppino sarà eletto consigliere comunale "postumo" con 270 voti. Al dibattito con il folto pubblico presente, coordinato da Luigino Ciotti, hanno portato le loro testimonianze il fratello di Peppino, Giovanni Impastato e Giovanni Russo Spena, relatore della commissione Antimafia. Ha raccontato "l'anatomia di una deviazione" cioè di un depistaggio da parte degli investigatori, che inizialmente hanno accreditato la tesi del suicidio, ma a 23 anni dai fatti e dopo due anni di lavoro, la commissione Antimafia ha presentato un documento sulla morte di Peppino Impastato. In sede processuale, a Palermo, sta giungendo la verità storica: Peppino è stato ucciso dalla mafia. In molte scuole e città è stato presentato questo film, ricco di un forte richiamo alla coscienza civile e con l'invito di Peppino che dice "bisognerebbe educare la gente alla bellezza". Invito da non lasciar cadere nel vuoto. Giovanni Ardissone

Giovanni Ardissone