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22/01/2001
IL CORRIERE DELL'UMBRIA

Le associazionI culturali "Luna e falò" e Primomaggio" hanno discusso su "Quale calcio e quale società"
Il calcio deve essere salvato dal razzismo. Sormani racconta le sue esperienze e lancia un forte grido d'allarme

TORGIANO - Razzismo, violenza, soldi. Se n'è parlato tanto, con passione e fin dopo la mezzanotte. Agli interrogativi dell'associazione culturale "La luna e i falò" e del circolo culturale "Primomaggio" su "quale calcio e quale società" hanno provato a rispondere Angelo Benedicto Sormani, Valerio Piccioni, giornalista della Gazzetta dello Sport e Federico Sisimbro, giornalista di Stream Sport. I tantissimi presenti, durante la serata, hanno scaldato I'incantevole sala Sant'Antonio con domande per nulla banali. All'ultimo momento, bloccato da un malanno di stagione, è mancato il "narratore-poeta" Darwin Pastorin. Peccato. Luigino Ciotti e Affilio Gambacorta hanno introdotto la discussione spiegando di essere stati sollecitati dall'iniziativa della "Curva nord- contro il razzismo durante Perugia-Parma. Chiare e forti le parole di Sormani. "Dobbiamo abituarci a vivere insieme, indipendentemente dal colore della pelle - ha detto I'ancora atletico ex attaccante- visto che dopo tanta esportazione ora stiamo importando. L'Italia sia vivendo un'esperienza nuova e serve tanta cultura". Sormani ha raccontato di quando lui, vivendo con sette neri nel Santos di Pelè, era il "buu" bianco. Ma ha pure aggiunto di quando, sempre in Brasile, ha dovuto far intervenire il sindaco di una città perchè non volevano far entrare Pelè in una piscina. "Eppure - spiega Sormanipochi mesi prima era stato il trionfatore dei mondiali di Svezia". Insomma, per Sormani il razzismo è una questione di cultura che "spesso viene strumentalizzato da chi ne ha poca". Sulla violenza è ancora più drastico: "Le forze dell'ordine devono punire chi si comporta in modo violento, tutti sanno chi sono". Sui troppi soldi che girano nel calcio Angelo Benedicto ha ricordato che secondo i critici dell'epoca i 500 milioni pagati per un suo trasferimento, record di allora, "segnavano la fine del calcio, e invece siamo qui ancora a parlarne". Sul troppo calcio in tv ha risposto, sorridendo, "basta non guardarlo". Valerio Piccioni, autore tra l'altro del libro "Quando giocava Pasolini", ha denunciato con forza la situazione attuale: "Bisogna metterla in crisi riscoprendo un minimo di valori". Non è più possibile far finta, ha aggiunto, che si tratta di "infime minoranze" o i "soliti idioti". Per far capire quanto il calcio può regalare oppure rubare ha rammentato le emozioni provate il 14 maggio dello scorso anno, la domenica di Perugia-Juventus e Lazio-Reggina e la giornata di Lazio-Napoli di quest'anno. "Per ridurre la distanza fra i due momenti -ha detto Piccioni- è necessario che tutto il mondo del calcio faccia un esame di coscienza". Ed ecco alcuni esempi:-La faziosità di certi programmi tv e di certi giornalisti alimenta la violenza. II giornalista deve raccontare quello che vede. Certa stampa faziosa ci sta portando via la bellezza del calcio. Anche le cose (lette da Montero sulla furbizia mi hanno colpito. Cosa centra la furbizia cori il calcio'? Per fortuna ci sono giocatori come Damiano Tommasi". Oggi, riassume Piccioni, "stare nel calcio implica un coraggio nuovo perché è assalito da gruppi violenti organizzati". Per far comprendere il livello raggiunto, il giornalista della Gazzetta dello Sport ha raccontato della festa del Centenario della Lazio quando è stato permesso ad un tifoso diffidata di incitare il pubblico con il microfono da centro campo ad applaudire gli altri diffidati. Il calcio a pagamento allontana i tifosi? "Penso proprio di no - ha detto Sisimbro- anzi permette a tutti di poter seguire sempre la propria squadra, anche a chi è lontano centinaia di chilometri. Riguardo al razzismo 7 e alla violenza posso dire che la linea editoriale di Stream è come i libri scritti dal nostro direttore Darwin Pastorin. La partita è la cornice all'interno della quale proviamo a mettere la poesia dell'evento. Cerchiamo di offrire un calcio che vada bene per tutta la famiglia. Fra le grandi intuizioni di Darwin ci sono pure le favole raccontate dai calciatori - ". Alvaro Angeleri

Alvaro Angeleri