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14/09/2001
www.redattoresociale.it

Ciotti (Usf): ''La partecipazione spaventa, ma chi attacca dimostra solo ignoranza''
ECONOMIA

PERUGIA - Gli occhi di tutti, società civile e istituzioni, sono puntati sulla Marcia della Pace Perugia-Assisi. Tanto che, dopo essere stata spesso strumentalizzata da questa o quella fazione politica o neutralizzata da chi ha cercato di ridurla a generici richiami alla pace, l'edizione 2001 riconquista anche agli occhi dei più critici quella forza di contenuti che della manifestazione deve essere la condizione.
Il movimento dell'Umbria Social Forum partecipa all’organizzazione della Marcia con convinzione ritrovata, dopo che alcuni soggetti che lo compongono l'hanno snobbata, in passato, accusandola o di troppa neutralità o di eccessiva istituzionalità. "La Perugia-Assisi non è una sfilata, né una passeggiata retorica e rituale - dice Luigino Ciotti, presidente del Circolo Primo Maggio che aderisce all'Usf - bensì vuole interrogare su come le politiche basate sulla legge del mercato abbiano fallito, o non siano soddisfacenti".
“Un pezzo di istituzioni e di forze politiche vivono male la manifestazione... Finché il richiamo alla pace è generico, sta bene a tutti. Quando si propongono contenuti concreti, allora assistiamo al tentativo di sminuire questi temi e la loro portata, magari facendo appello a paure e preoccupazioni. La partecipazione spaventa... E chi attacca dimostra soltanto tanta ignoranza... Io credo sarà una grande marcia, anche più partecipata rispetto al passato.”
”Una Marcia – conclude - che, non va dimenticato, è legata a doppio filo all'Assemblea dell'Onu dei Popoli che la precede. Stiamo vedendo che l'Onu degli stati sta fallendo, per questo vanno trovate forme e pratiche comuni per modificare l'esistente. L'Assemblea dei Popoli rappresenta il livello più alto della manifestazione. Ci stiamo adoperando per non rendere la marcia staccata dall'Assemblea dell'Ou dei popoli.”
(Elisabetta Proietti)

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Elisabetta Proietti