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dicono di noi
31/03/2002
Risonanze

La riscoperta dell'America. PORTO ALEGRE. Intervista a Luigino Ciotti
Tra i numerosi umbri presenti a Porto Alegre, abbiamo sentito il racconto di Luigino Ciotti presidente del circolo culturale I° MAGGIO di Bastia e delegato della Tavola della Pace di Assisi.

C'ero anch'io a Porto Alegre, alla seconda edizione del Forum Sociale Mondiale, tra i 50.000 partecipanti ed i 15000 delegati in rappresentanza di 3500 associazioni da 150 Paesi del mondo. Le cifre sono importanti per capire le dimensioni di questo appuntamento, ma non rendono l'idea e il colore di un incontro internazionale che si è mosso a ritmo di samba per la presenza di molti gruppi musicali e teatrali, questa volta in misura decisamente superiori dall'Africa e dall'Asia. Gran parte dei convegni si sono svolti all'interno del P.U.C. (Pontificia Università Cattolica) della città di Porto Alegre. Mentre si svolgevano i convegni, per strada si moltiplicavano le esercitazioni di capoeira, la lotta danzata brasiliana.
Un pensiero che secondo te sintetizza queste tre giornate
"Un altro mondo è l'unico possibile di fronre al futuro di guerra globale permanente", ci ha ricordato Noam Chomsky. Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace 1992, ha sottolineato come "il clima di terrore sta favorendo la violazione dei diritti umani dei gruppi ai quali non è stata riconosciuta identità e autonomia". Quando Manuel Vasquez Montalban, lo scrittore catalano, si è domandato il perchè della sua presenza a Porto Alegre, con autoironia si è risposto: "Qui sapevo di trovare tanti che la pensano come me". Si è discusso di commercio mondiale, di multinazionali, di debito estero, di lavoro, di economia solidale, di terra e di riforma agraria, di controllo dei capitali finanziari, di democrazia partecipata, di pace, di diritti umani, di alimenti sani, di acqua come bene comune.
Dimmi i colori di questi giorni.
I colori non riesco proprio a raccontarteli ne tu riusciresti a scriverli. Posso dirti che il ritmo ci ha travolti tutti, persino Agnoletto si è lasciato travolgere dalla danza. A me ha colpito particolarmente lo sciamano boliviano, che soffiando ha suonato una grande conchiglia rivolgendosi ai quattro punti cardinali: una preghiera alla madre Terra, un richiamo alla natura e al rispetto dell'ambiente secondo la più profonda tradizione india, tanto forte da sopravvivere al genocidio e da riproporsi come patrimonio comune per tutti coloro che lottano per il diritto alla vita.
E i luoghi?
La visita allae terre occupate dai Sem Terra (senza terra): settanta ettari circa, coltivati da trentacinque famiglie. Ciò che però mi ha sorpreso della caratteristica di queste famiglie è il prevalere di capelli biondi e occhi celesti. E' vero che proprio questa caratteristica ci ricorda che Porto Alegre è costituita prevalentemente di immigrati tedeschi e italiani. Fammiricordare anche il campeggio intitolato a Carlo Giuliani. La madre Heidi Gaggio, ha letto un manifesto che Carlo teneva nel cassetto: Il tuo Cristo, è giudeo, la tua macchina giapponese, la tua pizza italiana, la tua democrazia è greca e il tuo caffè brasiliano, le tue vacanze sono turche, i tuoi numeri sono arabi, la tua scrittura è latina. E tu rimproveri il tuo vicino di essere straniero".